Catania, 5 maggio 2025 – Un viaggio che comincia dalla fine dell’Ottocento e ripercorre storie di generazioni passate di siciliani e, in particolare, storie di catanesi. La Fondazione Kalòs – Antichi mestieri d’arte, domenica 4 maggio la sua nuova sede di via Conte Ruggero 79 a Catania, mostrando a tantissimi catanesi il suo piccolo gioiello: il Museo delle collezioni di arti decorative applicate.
Cartoni artigianali ad acquerello di Santi Cacciaguerra, allievo di Domenico Morelli e attivo nei primi anni del ’900, servizi di rosolio, cartoline colorate, giradischi a tromba, pianoforti, un armonium, orologi a cucù, carillon e poster di scuole di tempi passati che qualcuno ricorderà certamente, magari con anche un pizzico di nostalgia. E ancora, giocattoli di altri tempi, fotografie, strumenti dell’antica Catania liutaia, in un percorso alla scoperta delle nostre radici.
“ Fin da bambino ho avuto la passione per la ricerca delle nostre radici e per quei manufatti che potessero ricordarci chi eravamo e come eravamo, perché non c’è albero che possa resistere al vento se non ha delle radici ben affondate nel terreno. Il primo oggetto lo acquistai all’età di 12 anni, era un giradischi a tromba, che oggi non c’è più, ma che scatenò tutta la mia curiosità.” È così che Renato D’Amico, fondatore nel 2021 della Fondazione, insieme alla moglie Anna Calderone, descrive la sua passione per l’artigianato siciliano, quella che oggi l’ha portato a donare a Catania il suo piccolo Museo delle collezioni di arti decorative applicate.
Il Museo di via Conte Ruggero raccoglie i pezzi che lo stesso D’Amico ha acquistato e restaurato, come ad esempio mandole e mandolini, che ha rimesso in sesto grazie ai consigli di uno degli ultimi maestri liutai catanesi, Vincenzo Maravigna: “Mi ha spiegato come si costruivano e restauravano in mandolini, e con il primo ci ha messo più di un mese, prima di dargli nuova vita. Oggi fa parte delle collezioni in esposizione.”
E se il Museo vive anche delle donazioni che possono essere fatte, il regalo lo ha fatto proprio la Fondazione alla città di Catania, perché punta alla valorizzazione di un patrimonio artigianale che diventa elemento fondamentale dell’identitàculturale, un patrimonio che, dice D’Amico, “è di Catania e a Catania deve restare. Mi piacerebbe che, proprio per questo, questo spazio venisse considerato come a disposizione della città, come un museo attivo in cui realizzare iniziative culturali che non abbiano necessariamente un carattere esclusivamente episodico, ma che possano portare un valore aggiunto.”
Per l’accesso al Museo è richiesta una libera offerta, ma la Fondazione vive anche delle donazioni di chi, come D’Amico, pensa che questo patrimonio culturale non vada dimenticato in qualche cantina. Per questo, per contribuire al futuro di questo progetto, è possibile donare il proprio 5×1000 inserendo nel Modello Redditi Persone Fisiche il codice fiscale93240200878.
La visita al Museo avviene a seguito di prenotazione, telefonando al numero 344 4733128 o inviando una mail a INFO@FONDAZIONEKALOS.ORG