Nel cuore di Catania, a pochi passi da Piazza Stesicoro, si erge l’imponente Anfiteatro Romano, una costruzione risalente al II secolo. Questo monumento, pur essendo oggi parzialmente visibile, conserva la memoria di un passato grandioso, segnato da eruzioni vulcaniche, terremoti e vicende storiche che ne hanno modellato il destino. Utilizzato come cava di materiali e persino come rifugio durante le guerre mondiali, l’anfiteatro resta il simbolo di una città che ha sempre saputo rinascere dalle sue ceneri.
Con una capienza originaria di 15.000 posti e dimensioni che lo rendono il secondo anfiteatro più grande d’Italia dopo il Colosseo di Roma, l’anfiteatro di Catania è una testimonianza della magnificenza romana in Sicilia. Nei secoli, è stato un simbolo di potere, un rifugio, una cava e persino una fortificazione militare. La sua pianta ellittica e la struttura su 14.000 metri quadrati dimostrano quanto fosse importante per la vita cittadina dell’epoca.
Nonostante le numerose trasformazioni e sfide, come il terremoto del 1693 che ne causò la “sepoltura”, l’anfiteatro rimane un capolavoro storico da visitare e ammirare, custode di storie, leggende e cultura che continuano a far battere il cuore di Catania
Perché l’anfiteatro si chiama “Colosseo Nero”?
L’anfiteatro romano di Catania viene chiamato affettuosamente “Colosseo Nero” per via del materiale utilizzato nella sua costruzione: pietra lavica proveniente dall’Etna. Questo dettaglio gli conferisce un aspetto unico e lo distingue dagli altri anfiteatri dell’Impero Romano. La pietra nera conferisce alla struttura un fascino imponente e quasi misterioso, richiamando la forza e la potenza del vulcano che domina la regione. Nonostante i danni subiti nel tempo, tra cui l’erosione e le colate laviche, la sua resistenza è un simbolo della resilienza della città di Catania.
Leggende e misteri: Sant’Agata e Scolaresche Perdute
Le storie che circondano l’anfiteatro sono affascinanti e ricche di mistero. Una delle leggende più note, sebbene infondata, racconta che l’eruzione dell’Etna del 252 avrebbe minacciato l’edificio, ma la lava si fermò grazie al velo di Sant’Agata, la patrona di Catania, usato per proteggere la città. Questo episodio, tramandato dagli Acta Sanctorum, è ancora oggi parte dell’immaginario collettivo locale.
Un’altra leggenda, più recente, narra della misteriosa scomparsa di una scolaresca nei cunicoli dell’anfiteatro durante una visita negli anni Ottanta. Si racconta che un gruppo di venticinque alunni e quattro maestre si sia perso nei tunnel sotterranei e non sia mai più tornato. Anche se questa storia è priva di fondamento e la conformazione ovale dell’anfiteatro renderebbe impossibile perdersi, il racconto ha continuato ad alimentare il fascino e il mistero che avvolgono questo luogo.
Prezzi e orari di visita all’anfiteatro romano di Catania
Orari di apertura:
- Tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00.
Costo del biglietto:
- Intero: €4
- Ridotto: Disponibile per studenti universitari, scuole, anziani, militari e cittadini residenti.
Ingresso gratuito per:
- Disabili
- Bambini minori di 10 anni
- Guide turistiche
- Giornalisti
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