l quartiere di Librino si arricchisce di un nuovo intervento artistico con l’opera “Cromatismo Emozionale” di Paolo Bini, donata dal mecenate Antonio Presti nell’ambito del Museo a cielo aperto MAGMA.
Trentaquattro colonne per sognare
In un contesto urbano spesso raccontato in toni grigi, Librino si trasforma in un tragitto di luce. L’installazione si compone di 34 colonne alte 5 metri, colorate, semicircolari, realizzate in lamiera zincata, che tracciano un sentiero simbolico tra i palazzi e conducono verso la Chiesa della Resurrezione del Signore.
Ogni colonna potrà essere “adottata” da una famiglia dei condomini coinvolti – tra cui Le Ravennate, Cesame, Amiconi, Risveglio e Sicilia Bella – che scriverà una riflessione personale sul sogno, la luce e la speranza. Un modo per rendere la comunità parte attiva del processo artistico.
L’arte come rigenerazione sociale
«Il senso dell’opera non è nella scultura, ma nella trasformazione sociale che avviene grazie all’arte» – ha spiegato Antonio Presti, sottolineando che Librino diventa esso stesso un’opera collettiva. Le colonne, rivolte verso l’alto, invitano a guardare il cielo e a credere nei sogni.
L’autore dell’opera, Paolo Bini, ha parlato di arte come linguaggio universale: «Librino è la mia città ideale. Ogni opera è un ponte tra le persone e la loro voglia di bellezza». Il progetto prevede anche una monumentale pittura murale blu, che collegherà simbolicamente la Porta della Bellezza, la Porta delle Farfalle e la Porta della Conoscenza.
Un museo in continua trasformazione
L’intervento si inserisce nel programma della Triennale della Contemporaneità, sostenuto dalla Regione Siciliana e dall’Assessorato ai Beni Culturali, con l’obiettivo di realizzare nuove opere ogni tre anni. «Un Museo a cielo aperto non può essere statico – ha detto Presti – ha bisogno di alleanze e visioni lungimiranti».
Il progetto è stato sostenuto dal presidente della Regione Renato Schifani, dall’assessore Francesco Paolo Scarpinato e dal sindaco di Catania Enrico Trantino.
Il colore della memoria
Il colore blu scelto per la nuova pittura non è casuale: rappresenta mare, cielo, orizzonte e profondità. Ai bambini e agli abitanti è stato chiesto di scrivere frasi in oro come “Io amo Librino”, “Il rispetto porta rispetto”, “Librino è famiglia”. Parole che raccontano identità e appartenenza.
L’opera di Paolo Bini è aperta e partecipata, destinata a crescere nel tempo insieme a chi la attraversa. Librino – oggi più che mai – non chiede di essere salvato, ma di essere amato. E l’arte continua a rispondere.